Un’esperienza formativa è efficace solo se il formatore parla la stessa lingua del learner. In tutti i sensi.
Strumenti come realtà aumentata, realtà virtuale o intelligenza artificiale creano aspettative nelle persone, che vogliono trovare questo genere di novità anche negli ambienti digitali formativi.
Quali sono le tecnologie più richieste e più utili in ambito e-learning?
Incarnazione digitale
La parola “avatar” esiste da migliaia di anni: ha origini sanscrite, e significa letteralmente “incarnazione”. La mitologia indù usava questo termine per indicare le manifestazioni terrene delle divinità.
Negli anni ’80 ha preso però un altro significato, più occidentale e meno elevato: la comunità informatica ha iniziato a chiamare così le immagini virtuali usate dagli utenti online.
Oggi la parola sta vedendo un’ulteriore trasformazione semantica, grazie al suo sodalizio con l’AI. Questa, infatti, può alimentare degli avatar con sembianze umane facendoli parlare attraverso una voce sintetica. Quasi come se prendessero vita.
Quest’evoluzione apre nuove possibilità al settore e-learning e alla formazione aziendale.
Alcuni prodotti video possono essere creati senza bisogno di riprese o registrazioni di voice-over in studio. Questo comporta un abbattimento straordinario dei tempi di realizzazione, pur mantenendo un output di qualità. Tutto viene realizzato dall’intelligenza artificiale… sotto la sapiente guida di figure in grado di gestirne le potenzialità.
Esistono anche forme di integrazione con AI che rendono queste figure artificiali interattive.
Gli avatar possono essere programmati per rispondere alle azioni e alle domande degli utenti in modo dinamico, fornendo risposte personalizzate, guidando le attività e adattando il percorso di apprendimento in base al progresso di ogni singolo utente.
Superare l’oblio
La nostra mente è fatta per dimenticare, e per fortuna. L’”oblio” è un processo adattativo che permette al cervello di concentrarsi sulle informazioni più importanti. Il problema è che questo spesso accade con informazioni che invece sarebbe meglio ricordare.
Per questo esiste il retrieval practice, una tecnica che aiuta a consolidare le conoscenze acquisite in fase di formazione. Esistono diversi tipi di esercizi, come rispondere a domande, completare frasi, riassumere concetti o risolvere problemi legati all’argomento di studio. Può essere messa in pratica a valle di un intervento formativo per aiutare il destinatario a consolidare quanto appreso.
Questa tecnica esiste da molto tempo. Il semplice ripasso è una pratica associata al retrieval practice.
Anche in questo caso però, la tecnologia digitale è stata in grado di infondere potenza alla tecnica rendendola “scalabile”. Cosa molto utile in ambito aziendale.
Offre la possibilità di diffondere simultaneamente a tutta la popolazione aziendale, un round di ripasso personalizzato che permette un alto livello di personalizzazione. Grazie alla costruzione di apposite strutture ad albero, interagisce sulla base degli scambi avvenuti con l’utente. Il sistema può adattarsi alle specifiche esigenze e ai progressi di ogni learner, rendendo l’esperienza personalizzata.
Per imparare, bisogna fare
Il modo migliore per imparare è integrare la teoria con l’esperienza pratica, chi si occupa di formazione lo sa bene.
Far sì che il learner sia posto nella condizione di decidere come agire in determinate situazioni mette in moto il suo processo di pensiero critico, e di conseguenza sarà più semplice per lui applicare le conoscenze teoriche acquisite in situazioni reali.
Questo tipo di percorso può essere ricreato attraverso video interattivi o, più semplicemente, con scenari ad albero costruiti grazie ad appositi software.
Ecco alcuni momenti tratti da una formazione di questo genere realizzata sul tema upselling.
Ambienti immersivi
Mantenere viva l’attenzione delle persone nei momenti di formazione è importante. Ricreare ambienti digitali è un modo efficace per far sentire il learner pienamente coinvolto.
I video e tour fotografici a 360° servono a questo. Permettono alle persone di agire per applicare quello che hanno imparato in contesti realistici, abbattendo i costi che servirebbero per organizzare un piano di questo tipo in un ambiente reale.
Questi strumenti funzionano molto bene per percorsi come l’onboarding dei nuovi assunti e i training mirati a stimolare la riflessione e lo spirito di osservazione del collaboratore.
Formazione day by day
Le tecnologie più efficaci sono quelle che si adattano alle abitudini quotidiane del fruitore. Per questo i podcast hanno successo.
Le persone ascoltano podcast mentre camminano, si muovono, svolgono attività di routine.
Quanti momenti così esistono nel contesto lavorativo?
La semplicità di fruizione insita nel podcast ha reso lo strumento efficace anche nei percorsi e-learning, specialmente quando inerenti a tematiche legate a benessere e mental health.
Per questo motivo, se utile al percorso formativo e soprattutto alle dinamiche aziendali del cliente, integriamo i podcast all’interno dei progetti realizzati.
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